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  • Quando:
    Da Sab 13 Set 2025 Dalle 09:00 a Dom 14 Set 2025 Alle 09:00

Fabio e Giorgia conquistano il Lago d'Orta

Cinque atleti bellunesi si distinguono al prestigioso trofeo di apnea organizzato da Gianluca Genoni, portando a casa risultati straordinari in una competizione che ha messo alla prova i limiti umani

Il silenzio assoluto che avvolge un corpo in discesa verso gli abissi, la pressione dell'acqua che aumenta metro dopo metro, il battito del cuore che rallenta fino a diventare un sussurro: questo è il mondo dell'apnea profonda, dove la mente e il corpo si fondono in un'unica danza verso l'ignoto. Ed è proprio in questo scenario di emozioni pure che cinque coraggiosi atleti del Club Subacqueo Belluno hanno scritto una pagina memorabile della loro storia sportiva.


Un Weekend di Passione sul Lago d'Orta

Lo scorso weekend del 13-14 settembre, le acque cristalline del Lago d'Orta, nella suggestiva località di Orta San Giulio, hanno fatto da teatro al 9° Trofeo di Apnea Memorial Walter Mingolla. L'evento, magistralmente organizzato dal leggendario Gianluca Genoni in collaborazione con il Club Sub Novara Laghi, ha richiamato 45 atleti da tutta Italia, tra professionisti e dilettanti, tutti uniti dalla stessa irresistibile attrazione verso le profondità.

La rappresentanza bellunese era composta da cinque atleti determinati: Erika Curto, Fabio Degano, Giorgia Slaviero, Marta Proietti Pesci e Lorenzo Tarasconi. Ognuno di loro portava con sé anni di allenamento, sogni da realizzare e quella particolare miscela di coraggio e umiltà che contraddistingue chi si avventura negli abissi.


La Danza della Profondità

"Questo trofeo è l'unica competizione di profondità a cui partecipiamo come club", racconta con gli occhi ancora lucidi di emozione Fabio Degano, istruttore Advanced Freediver e veterano della competizione, alla sua quinta partecipazione. "Ogni partecipante dichiara una profondità e il tempo previsto per il tuffo. La sfida non è solo fisica, ma anche mentale: bisogna conoscere perfettamente i propri limiti e le proprie capacità."

Il meccanismo della gara ha qualcosa di poetico nella sua semplicità: una cima viene calata nelle profondità del lago con un piattello alla base, dove vengono fissati dei cartoncini testimoni. L'atleta deve raggiungere il suo cartoncino personale e riportarlo in superficie, come un moderno Teseo che torna dal labirinto con la prova del suo coraggio. A parità di profondità, vince chi si avvicina di più al tempo dichiarato: una sfida contro se stessi prima ancora che contro gli avversari.


Quaranta Metri: Un Viaggio nell'Inconoscibile

"Emozione bellissima e terribile", così Fabio descrive il momento in cui ha toccato i 40 metri di profondità, una quota mai raggiunta prima nella sua carriera. "Non credevo di riuscire in questa impresa. I laghi che frequentiamo come club arrivano a 30 metri massimo di profondità."

Quaranta metri sottacqua non sono solo una misura: sono un universo parallelo dove le leggi della superficie perdono significato. La pressione dell'acqua aumenta di un'atmosfera ogni dieci metri, trasformando il corpo umano in una macchina perfetta di adattamento. "Giungere a queste profondità non è un gesto naturale", continua Fabio, "è frutto di passione e allenamento, necessita di adeguata preparazione."

La discesa verso gli abissi diventa un viaggio interiore: "Non provo particolare paura nello scendere, ma l'ondata delle sensazioni che ti coglie in questo viaggio è travolgente. La difficoltà principale è la pressione esercitata dall'acqua; contrastarla richiede una buona dose di consapevolezza delle proprie percezioni, rilassatezza e allenamento costante all'apnea."


Sicurezza Prima di Tutto

La manifestazione ha brillato anche per l'attenzione maniacale alla sicurezza. Un'équipe di safety specializzata era pronta a intervenire in profondità in caso di necessità, mentre in superficie una barca con équipe medica vegliava su ogni singolo tuffo. Per ragioni organizzative e di sicurezza, la profondità massima è stata fissata a 60 metri, un limite che comunque rappresenta una sfida estrema per la maggior parte degli atleti.


Risultati da Sogno per Belluno

I colori del Club Subacqueo Belluno hanno sventolato orgogliosi sul podio:

  1. Fabio Degano: secondo classificato nella categoria "Evo Maschile" con 40 metri di profondità, alla pari con il primo classificato per quota raggiunta
  2. Giorgia Slaviero: prima classificata "Evo Femminile" con 30 metri, un trionfo che corona anni di dedizione
  3. Erika Curto: quarta posizione "Pro Femminile" con 35 metri, un risultato di prestigio nella categoria più competitiva
  4. Marta Proietti Pesci: quarta classificata "Evo Femminile" con 25 metri
  5. Lorenzo Tarasconi: 18° classificato "Evo Maschile" con 20 metri


Più di una Gara: Una Famiglia

"Perché si va a queste manifestazioni?" si chiede retoricamente Fabio. "Tutti gli anni incontro persone nuove e rivedo atleti conosciuti in precedenza, condividiamo esperienze, emozioni di uno sport comune. E sto insieme ai miei amici del club con momenti anche di svago, non solo di sport."

L'apnea profonda, infatti, è molto più di uno sport: è una filosofia di vita che unisce atleti da tutta Italia in una grande famiglia blu. "È importante uscire dalla zona di comfort", continua l'istruttore bellunese, "trovare una motivazione per spostare più in là i propri limiti, per esplorare nuove emozioni. È un gioco che si fa per sé stessi, in primis, e non contro gli altri, una spinta verso il miglioramento."


La Fucina dei Campioni

Questi risultati straordinari non sono casuali, ma frutto di un allenamento metodico e costante. Il Club Subacqueo Belluno si prepara sia al mare che nei laghi, ma il cuore pulsante della preparazione rimane la piscina di Belluno, dove la vasca tuffi rappresenta la palestra ideale per forgiare i nuovi corsisti e gli atleti di domani.

Ogni bracciata, ogni apnea in piscina, ogni sessione di allenamento mentale contribuisce a costruire quella magica alchimia tra tecnica e coraggio che permette a un essere umano di sfidare gli abissi e tornare in superficie con il sorriso di chi ha toccato l'impossibile.

Il Memorial Walter Mingolla 2025 rimarrà per sempre nei cuori di questi cinque atleti bellunesi, non solo per i risultati raggiunti, ma per le emozioni vissute in quelle acque profonde dove ogni metro conquistato è una vittoria su se stessi, una conferma che i limiti umani esistono solo per essere superati.

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